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Come da programma, la rassegna storico-culturale «Florio vive» è iniziata la sera di venerdì 9 novembre, con un'interessante conferenza tenuta da Paolo Rotticci. Il relatore valchiavennasco è storico dell'arte e dell'architettura, con un dottorato in lettere moderne, e fa parte del Comitato del Centro di studi storici valchiavennaschi (CSSV).

Nella sua interessante e approfondita relazione, Paolo Rotticci ha descritto la vita lungo la Val Bregaglia nel corso dei secoli. Partendo dall'Alto Medioevo, ha raccontato delle merci e dei commerci che si facevano nella valle della Maira/Mera, sottolineando i cambiamenti che avvenivano nel corso del tempo. Anche le migrazioni di persone, artigiani con diverse capacità, sono state descritte. Molti di quei secoli passati erano caratterizzati dall'assenza del confine che invece oggi divide la valle in una parte svizzera e in una italiana. Così anche le questioni religiose hanno avuto alterne vicende, talvolta molto drammatiche. Nell'insieme, la conferenza ha consentito al pubblico di percepire il proprio territorio in un modo diverso, e di considerare il confine e le attuali differenze come qualcosa di contingente, non «da sempre» e dunque non «per sempre».

Il sabato sera, 20 novembre, è stato caratterizzato dalle arti performative. Teatro, danza e musica hanno dato vita allo spettacolo Shakespeare R-Evolution, presentato dall'associazione Agharti in collaborazione con la DDDance School e la Civica Scuola di musica, tutte e tre di Chiavenna.

Come dichiarato in apertura da Astra Lanz (l'attrice professionista che ha fondato e dirige il folto gruppo di giovani e meno giovani), non veniva messa in scena un'opera compiuta, ma molti stralci tratti da diverse opere di William Shakespeare. Un lavoro in evoluzione, che ogni volta viene presentato in modo diverso, anche adattandosi allo spazio che si ha a disposizione.

Il pubblico ha così assistito a monologhi e dialoghi tratti da Riccardo III, Romeo e Giulietta, Amleto, La tempesta, Sogno di una notte di mezz'estate, o alla suggestiva danza delle streghe intorno a un immaginario calderone, tratta da Macbeth. Tutti i balletti presentati, realizzati nella DDDance School diretta da Denise Lucchinetti, hanno dato un grande contributo al coinvolgimento emotivo del pubblico.

La domenica mattina è stata dedicata al culto cristiano, tenuto secondo il rito riformato da Silvia Rutigliano nella chiesa di San Lorenzo a Soglio, luogo dove già predicò Michel Agnolo Florio, per più di dieci anni nella seconda metà del 1500. La predicatrice, di fronte a un uditorio di più di venti persone, per il sermone ha preso spunto dalla tragedia Faust, di Wolfgang Goethe, per fare dei confronti con le figure bibliche di Giobbe e dell'Ecclesiaste. Il Faust era stato studiato ed elaborato al Belfort Theatre Campus, organizzato dall'Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro e diretto da Luca Micheletti nel mese di agosto.

Due tavolate di persone hanno poi gustato il pranzo nel ristorante Stüa Granda (antica residenza del pastore), di fronte alla chiesa. Lo chef Alessandro Gianatti, dopo approfondite ricerche, come egli stesso ha dichiarato, ha fatto portare in tavola «quattro servizi», cominciando da spiedini di frutta e un bicchierino di idromele, passando per un «tagliere del viandante», su cui erano disposti salumi, formaggi, frutta fresca e secca, e confetture, per arrivare al secondo servizio, una zuppetta di fagioli dall'occhio. I terzi servizi erano piatti di carne. Dapprima «limonia di pollo e lenticchie in umido», poi «costine di porco alla salsa di melagrana su polentino di mais e grano saraceno allo zafferano». E per concludere il dolce, un «pastillo de lacte».
I commensali hanno apprezzato non solo le diverse proposte dai gusti raffinati, ma anche gli originali abbinamenti di ingredienti, la presentazione dei cibi, i piatti caldi, e alla fine la digeribilità del pur abbondante pasto.

Il pubblico che ha frequentato le diverse attività proposte dalla manifestazione «Florio vive» era un pubblico misto sotto molti aspetti. Persone del posto e provenienti dalla vicina Italia, di diverse età, di diversa estrazione sociale; uomini, donne, coppie con bambini piccoli, nonni, adolescenti... Le diverse offerte culturali hanno attirato ora gli uni ora gli altri, ma anche alcuni «fedelissimi» che non si sono lasciati scappare nulla.

 

Un altro pezzo forte della rassegna è previsto per la fine di questa settimana: sabato 17 novembre, alle ore 20:00 nella chiesa di Bondo la musicista Chiara Pedrazzetti terrà un concerto d'arpa. Con i suoi strumenti proporrà musiche medievali, presentandone la storia e le caratteristiche.


Definita  «brillante performer» e «musicista altamente coinvolgente e creativa», Chiara Pedrazzetti è un’arpista e direttrice di coro svizzera. Si è laureata con lode in Bachelor of Music, Master of Music Performance e ha ottenuto un diploma di direzione corale. È una delle arpiste più versatili del momento, con la sua capacità di passare agevolmente da un genere musicale all’altro. Vincitrice di numerosi premi internazionali, è invitata regolarmente a esibirsi e tenere masterclass in tutto il mondo.

Chiara Pedrazzetti ha fondato l’ARPAtelier, un singolare studio a Grono, basato su un concetto musicale innovativo. È arpista e compositrice nel duo Labirinto; arpista, arrangiatrice e cantante del gruppo di musica tradizionale irlandese Pentafoglio. Nel 2016-17 è stata professoressa di arpa e musica da camera al Voralberger Landeskonservatorium di Feldkirch, in Austria, e ha diretto il coro polifonico QuattrocentoQuaranta, e dal novembre 2017 dirige il coro femminile Cantadonna. Dal 2016 al 2018 è stata copresidente della Swiss Harp Association.