Presenti una trentina di persone al Florio Day 2018. Nella chiesa di Soglio, il prof. Iamartino ha parlato dell'importanza della lingua e della cultura italiane ai tempi dei Florio.
Aiutandosi con la proiezione di immagini, contenenti soprattutto testi, il professore dell'Università di Milano ha catturato l'attenzione di circa trenta persone domenica pomeriggio nella chiesa di Soglio. Il 27 maggio è il "Florio Day", come è stato denominato dal gruppo di progetto Florio-Soglio, il giorno in cui Michel Agnolo Florio arrivò a Soglio, con la famiglia, nel 1555. In questa ricorrenza, ormai da quattro anni, viene organizzata un'attività pubblica, di solito una conferenza.
L'ospite di quest'anno è stato Giovanni Iamartino, professore ordinario di Storia della lingua inglese all'Università di Milano, nonché direttore del Dipartimento di lingue e letterature straniere, e presidente dell’Associazione italiana di anglistica. Il titolo scelto era «Il potere delle parole: John Florio mediatore linguistico e culturale fra Italia e Inghilterra».
Egli ha innanzitutto descritto la situazione storica dell'epoca dei Florio, in riferimento al suo campo di competenza, la lingua. Ha sottolineato come l'italiano fosse non solo la lingua colta, ma anche la lingua franca, attraverso la quale comunicavano diplomatici e mercanti di mezza Europa. E di come viceversa l'inglese fosse una lingua povera, minoritaria e strettamente circoscritta all'isola oltremanica.
Insieme a lui, il pubblico ha sorriso pensando alla situazione odierna nella quale l'inglese è diventata una delle più importanti lingue di comunicazione internazionale!
Per quasi due ore, comprese domande del pubblico e sue risposte, il relatore ha tenuto alta l'attenzione del variegato pubblico, composto da persone di diverse età, formazione e interessi. Pubblico che ha dichiarato di gradire un eventuale proseguimento del discorso, e ha suggerito di invitare nuovamente Giovanni Iamartino a parlare di John Florio e del suo ruolo in questi scambi culturali fra penisola e isola, che tanto hanno arricchito la lingua e la letteratura inglese.
Silvia Rutigliano